Omofobia... portati via!

Ne parliamo a notizia sgonfia, anche se probabilmente di tempo ce ne vorrà un po' per digerire insulti e minacce di morte. Stiamo parlando di quello che è capitato a Viviana Bruno, portavoce del gruppo LGBTQI MELADAILABRIANZA. La pagina "No Ai Matrimoni Gay" ( inizialmente rimossa da Facebook, grazie alla segnalazione di tantissime persone, per incitamento all’odio e poi ripristinata) ha preso un'immagine del profilo di Viviana, l'ha condivisa e tac, è partito l'insulto selvaggio, l'omofobia con nome e cognome. Sul cartello che Viviana ha in mano è scritto "Mi vergogno di essere italiana! Sono fiera di essere omosessuale!!". Correva l'anno 2013 e il dibattito che accompagnava la proposta di legge contro l'omofobia di Ivan Scalfarotto (quella che non estende, ma svuota, di fatto, la legge Mancino del 1993 che sanziona e condanna gesti, azioni e slogan aventi per scopo l'incitamento alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali") era all'ordine del giorno. I commenti che potete leggere di seguito, al link, sono estremamente violenti e dall'omofobia si allargano ad altre forme di discriminazione, come quella razziale o di genere. Oltre a esprimere tutta la nostra solidarietà a Viviana, che sappiamo essere una donna straordinaria, ribadiamo anche noi un concetto semplice: metterci la faccia è importante perché l'invisibilità è la prima forma di omofobia. Il diritto alla visibilità (ovvero all'essere visibili senza diventare automaticamente dei bersagli) è qualcosa per il quale dobbiamo ancora lottare. Insieme.

Vi proponiamo a questo link l'articolo dei diretti interessati, i ragazzi e le ragazze di MELADAILABRIANZA.

 

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